CARITAS PARROCCHIALE a POVO

CARITAS PARROCCHIALE POVO

PROGETTO DI MASSIMA Gennaio 2021

In piena pandemia Covid 19 e con le prospettive di una crisi economica grave e persistente, nasce l’idea di formare anche a Povo un gruppo di volontari che costituiscano un punto di riferimento rapido, per piccoli aiuti a chi si trova in situazione di disagio economico e non solo.

Questa iniziativa si può innestare sul gruppo Caritas già esistente in parrocchia, che interviene sporadicamente su segnalazioni particolari e svolge attività occasionali di raccolta fondi o iniziative di aiuto, in collaborazione con i gruppi di catechesi.

Obiettivi:

  1. Dare piccoli ma concreti aiuti materiali a chi del paese, si trova in difficoltà. La Famiglia Cooperativa ha contribuito con dei buoni spesa e attualmente c’è la disponibilità di un certo importo proveniente da altre donazioni. Necessario svolgere attività di raccolta fondi.
  2. Intercettare il disagio di famiglie e singole persone e collaborare in rete con altre realtà operanti sul territorio per cercare soluzioni. Il gruppo deve agire in sinergia con i servizi sociali, eventuali associazioni che operano nel campo del sociale e la parrocchia Anche con la scuola è possibile una utile collaborazione, attivando una rete virtuosa ed efficace di sostegno. Venire in contatto con persone e famiglie in stato di bisogno può far emergere situazioni complesse, che il gruppo non può avere le capacità di trattare con competenza, ma può indirizzare alle strutture sociali che hanno i mezzi e la professionalità per dare un aiuto completo e adeguato

 

Soggetti partecipanti al progetto:

PARROCCHIA

SEDE TERRITORIALE DEI SERVIZI SOCIALI

CIRCOSCRIZIONE

FAMIGLIA COOPERATIVA

Ev. ASSOCIAZIONI

 

Piano di realizzazione e ipotesi organizzative

Il Parroco di Povo/Villazzano condivide gli obiettivi e la bozza di progetto. Mette a disposizione un locale della parrocchia ed un telefono esistente. Utile un PC. Attivazione di un indirizzo e-mail.

Volontari:

almeno 6 più un coordinatore, referente del coordinamento generale.

Presenze dei volontari a presidio delle chiamate telefoniche e degli incontri:

2 persone insieme per 2 ore, per 2 giorni in settimana. Esempio: il lunedì dalle 8 alle 10 e il giovedì dalle 17 alle 19. In alternativa 1 giorno in settimana per 3 ore: esempio il lunedì dalle 8 alle 11.

Formazione dei volontari.

Per sviluppare la capacità di porsi in modo corretto nei confronti di persone che chiedono aiuto, si potrebbe chiedere il supporto della psicologa del Centro Servizi della Apsp (vedi iniziativa La Sveglia del Mattino).

Coordinamento generale

Il coordinamento è tenuto dal gruppo dei rappresentanti dei soggetti partecipanti al progetto. Al coordinamento generale si rivolge in maniera informale il coordinatore , il quale, su segnalazione dei volontari, propone l’erogazione del beneficio (quanto, come, quando …).

Provenienza dei fondi disponibili:

  • Fondo esistente;
  • Raccolta fondi da DONAZIONI DA PRIVATI – INIZIATIVE DI SOLIDARIETA’ – LIBERALITA’DA AZIENDE

La ricerca di fondi fa parte dei compiti del gruppo dei volontari partecipanti.

Procedure di accoglienza e accettazione delle richieste di aiuto.

  1. Il richiedente contatta telefonicamente il gruppo Caritas, nell’orario fissato, o via mail. Il rispondente fissa l’ appuntamento per un incontro.
  2. L’incontro si svolge nel locale della parrocchia. Il volontarie prende nota della situazione.
  3. La richiesta viene comunicata al coordinatore, che coinvolge in modo informale i rappresentanti dei soggetti partecipanti Circoscrizione, Parrocchia e Sede Territoriale dei S.S. e concorda il tipo di aiuto.

Gestione del colloquio

In linea di massima il colloquio è diretto a conoscere la situazione della persona o della famiglia che chiede aiuto.  Si dovrà verificare, se del caso, se sia assistita dai servizi sociali ed eventualmente indirizzarla indicando il numero telefonico ed i riferimenti da contattare.

Si dovrà farsi lasciare il recapito telefonico, per contattarla in caso si decida di dare un aiuto economico, che verrà materialmente consegnato di norma la volta successiva, salvo particolari casi di urgenza.

QUESTIONI:

  • Informativa ed eventuale consenso privacy: verificare obblighi di legge.
  • Comunicazione: come far conoscere alla comunità l’avvio dell’attività e contestualmente chiedere donazioni.
  • Eventuale apertura Iban. A nome di chi? Parrocchia?

In prospettiva si potrà ragionare sull’attivazione di un sistema di distribuzione di pacchi alimentari a famiglie e persone assistite (con la collaborazione di Trentino Solidale o Ass. Villazzano).